La mia è una storia di trasformazione, scoperta e liberazione:

dalle catene di una vita di “normale disperazione”, in cui gli schemi familiari ti soffocano ogni giorno un po’ di più, a una vita in cui l’esistenza stessa ti dà gioia e soddisfazione.

Oggi, la mia missione è aiutare chi ancora vive oppresso dai fardelli di una vita difficile a ritrovare leggerezza, vitalità e spinta vitale.

La mia è una storia di trasformazione, scoperta e liberazione:

dalle catene di una vita di “normale disperazione”, in cui gli schemi familiari ti soffocano ogni giorno un po’ di più, a una vita in cui l’esistenza stessa ti dà gioia e soddisfazione.

Oggi, la mia missione è aiutare chi ancora vive oppresso dai fardelli di una vita difficile a ritrovare leggerezza, vitalità e spinta vitale.

Alcune cose su di me:

  • fino ai 30 anni ho vissuto sempre triste, ansiosa, tesa e frustrata, oppressa da un matrimonio e da una vita fatti di schemi triti che non mi davano nessuna possibilità di crescita e soddisfazione; ero una scettica cinica e materialista, e non credevo né in me stessa, né nella possibilità di una vita migliore
  • più avanti ho fatto “carriera” in un movimento buddista settario, seguendo una rigorosa disciplina rituale, e occupandomi per anni di organizzare e tenere incontri con centinaia di partecipanti più varie altre attività divulgative. Ho lasciato quell’occupazione perché ho scoperto di non volermi integrare in nessun sistema dogmatico, anche se mi offre protezione, sicurezza e continuità; per me è molto più importante la libertà di esplorare, scoprire e costruire la mia strada di crescita
  • nel 2003 sono rimasta profondamente colpita dall’incontro con una naturopata: mi ero rivolta a lei per qualche piccolo acciacco fisico, ma dopo una analisi energetica era riuscita a descrivere in modo preciso e dettagliato i blocchi e i conflitti interiori che mi trascinavo da anni, senza che io le avessi detto nulla. Da allora ho cominciato a esplorare gli approcci olistici e non convenzionali al benessere in modo sempre più intenso, seguendo decine di corsi formativi nelle discipline più disparate
  • nel 2014, uno strano e misterioso corso di crescita personale basato su tecniche di Programmazione Neurolinguistica e di ipnosi mi ha lasciato completamente trasformata e liberata: nel giro di pochi mesi, sono riuscita a eliminare tutti gli schemi negativi e limitanti che mi avevano logorata e compressa per anni. È stata la svolta che mi ha permesso di intraprendere a mia volta la strada dei trattamenti olistici da professionista
  • da allora ho proseguito la mia ricerca e la mia formazione nelle tecniche di benessere più disparate seguendo un metodo molto pragmatico in cui conservo ancora un po’ della mia vita precedente da scettica: provo tutto quello che mi incuriosisce, ma scarto impietosamente tutto ciò che non dà i risultati più rapidi, sicuri e concreti
  • grazie alle tecniche che ho appreso, oggi ho un matrimonio e una vita ricca e felice, libera dalle pesantezze della visione materialistica e piena di soddisfazioni e stimoli sempre nuovi, grazie anche ai rapporti con le persone splendide con cui mi mette a contatto il mio lavoro

Vuoi tutti i dettagli? Ecco la versione integrale! :-)


"Perché la mia vita fa così schifo?"

Questo è quello che mi sono chiesta tutti i giorni, dai tempi della scuola fino a più o meno all’età di 30 anni. Avevo seguito tutte le regolette e spuntato tutte le caselline: liceo scientifico, attività da commerciante, matrimonio…lavora sodo, sii gentile con tutti, ripeti le lezioncine, non fare troppe onde. Ma invece di ottenere quel minimo di benessere e tranquillità che vuoi pensare sia un tuo diritto, questa vita convenzionale mi dava tutto l’opposto.

Il mio lavoro mi faceva schifo: monotono, pesante, sempre fonte di stress e preoccupazioni.
Il mio matrimonio mi faceva schifo: mio marito era un uomo freddo che mi criticava di continuo.
I rapporti con i miei familiari erano sempre tesi e conflittuali.
I rapporti con gli “amici” erano una specie di recita senza vera affinità e sostanza.

Ogni giorno mi alzavo con l’ansia, e andavo a letto con l’ansia, sentendo che dovevo uscire da questa agonia, e sentendo che non ce l’avrei mai fatta.

Tutta la mia vita era un continuo reagire alle situazioni contingenti, senza un vero piano o un percorso, solo cercando di evitare le sofferenze peggiori e proteggere i piccoli e rari momenti di sollievo. Invidiavo chi sembrava vivere sereno, calato in una vita non così diversa dalla mia, soddisfatto del suo tran tran quotidiano.

A me non bastava. Sentivo di vivere una vita povera e triste, ma non sapevo cosa davvero mi mancasse.

Mi consolavo spesso leggendo testi sulla crescita personale e vari argomenti “olistici” e “alternativi”, con lo stesso spirito con cui una donna sola e amareggiata può leggere dei romanzi rosa: sono favolette, "tu non l’avrai mai comunque, la vera vita è un’altra, è brutta e grigia, e quando chiudi il libro è lì che devi tornare."

Agli obblighi senza vere ricompense. Alle relazioni strette ma senza amore di cui ti senti prigioniera. Ai conti da pagare e alle commissioni da sbrigare, poi a letto e domani si riparte, senza una destinazione né un senso.

Ma un giorno, dal nulla, arrivò la svolta.

Un ragazzo cliente del mio negozio mi raccontò di essere buddista. Non sapevo quasi nulla del buddismo, ma il suo racconto mi affascinò: una parte di me intuì, seppur vagamente, la possibilità di una strada diversa. Di una via di uscita dalla ruota del topo.

Iniziai a informarmi, a leggere, sempre più incuriosita, finché una sera presi parte a un incontro organizzato dai rappresentanti di una corrente di buddismo giapponese, la Soka Gakkai. Quella sera, qualcosa dentro di me fece clic. Germogliò in me il seme di un’intuizione: “la vita non è tutta qui, c’è tutto un mondo di possibilità al di là degli obiettivi e responsabilità della vita materiale, ed è lì che puoi trovare il vero benessere”.

Nel corso di vari incontri, sentii come una cappa scura sollevarsi dalla mia vita, per lasciare il posto a una nuova sensazione di leggerezza e serenità. Scoprire che la via non si fermava al gioco di “ricompense e punizioni” materiali, ma che c’era tutto un mondo psicologico e spirituale in cui evolversi e spaziare, mi aveva liberata e mi aveva infuso una nuova curiosità e speranza.

Fu così che mi trovai a partecipare in modo sempre più attivo alle iniziative della Soka Gakkai, fino a diventarne una rappresentante io stessa. Un’avventura inaspettata che in cambio di nuove rivelazioni e di un po’ di quel benessere a lungo sognato esigeva un tributo continuo in termini di energie, impegno e…coraggio!

La Soka Gakkai, infatti, non è una specie di club del libro: è un’organizzazione religiosa vera e propria in cui i membri aderiscono a certi insegnamenti ed eseguono regolarmente precisi rituali, tra cui la recitazione quotidiana, mattina e sera, di brani del Sutra del Loto, testo centrale della corrente:

Partecipare attivamente alle attività della Soka Gakkai implicò un intenso (e pubblico!) scambio con gli altri adepti. Un bell’ostacolo per me, che ero sempre stata timidissima e trovavo così difficile esprimermi. Ma era il primo spiraglio di luce che avessi trovato negli ultimi vent’anni, e non intendevo certo tirarmi indietro. Nel giro di qualche tempo, mi ritrovai a guidare io stessa dei gruppi, a spiegare degli studi, a presentarmi e parlare di fronte a gruppi di centinaia di persone.

Una conferenza della Soka Gakkai a Milano

Fu un’esperienza faticosa, ma anche entusiasmante e liberatoria.

La pratica rituale mi aveva insegnato una disciplina che ora riuscivo ad applicare in altri ambiti della mia vita con risultati spettacolari.

Nel giro di qualche mese, la timidezza era sparita per sempre, sapevo relazionarmi con persone di ogni tipo: dal ragazzino problematico, al capo di industria, al criminale violento sulla via della redenzione. E più progredivo, più prendevo coscienza del mondo di possibilità al di là della visione scientista e materialista del mondo.

Sull’onda di questa nuova spinta vitale, trovai la forza di uscire dal matrimonio in cui per anni mi ero sentita oppressa. Familiari e amici si opposero in mille modi a questa scelta, ma ora che avevo assaggiato la libertà non intendevo più lasciarmi rinchiudere in nessun sistema di regole e dogmi.

Compreso quello della Soka Gakkai.

Nel corso degli anni avevo fatto “carriera” nel movimento, ed ero inserita in una struttura gerarchica in cui vigevano regole e obblighi molto precisi. Precisi e, per me, restrittivi e malsani.

All’inizio del mio percorso nell’istituto, sentivo che gli insegnamenti che ricevevo venivano dal cuore; che erano più liberi e puri.

Ma con il passare del tempo, tutto era diventato più rigido e totalizzante. Dove prima vedevo una condivisione genuina e generosa, ora si insinuavano lotte di potere e interessi economici, fino al giorno che mi vidi imporre degli obiettivi “aziendali” nel reclutamento di nuovi seguaci.

Per me che avevo vissuto la Soka Gakkai quasi come una nuova “famiglia” spirituale, questo degrado fu una dolorosa delusione. 

Per di più, le posizioni, gli insegnamenti e le richieste di questa “nuova” Soka Gakkai si facevano sempre più dogmatiche e intransigenti, sempre più chiuse alle relazioni e al confronto con il mondo esterno. Cominciava a ricordarmi le dinamiche tipiche di certi gruppi o sette: conformità “integralista” al sistema, separazione netta dal mondo dei “non illuminati”, e ben poco spazio di riflessione, ricerca ed evoluzione personale.

Quasi peggio del grigiore materialista da cui mi avevano tirata fuori, e l’esatto contrario di quello che desideravo!

Che desideravo e perseguivo. Avevo ormai da tempo preso coraggio nell’esplorazione delle materie olistiche che in passato guardavo con nostalgia e scetticismo. Un giorno, qualche mese prima del divorzio, ero andata da una naturopata per risolvere alcuni acciacchi fisici.

Ovviamente, il ricorso alla naturopatia - così come a ogni soluzione alternativa che non fosse la rigida dedizione alla pratica rituale - era considerata nella Soka Gakkai una inutile o pericolosa deviazione.

Ma si trattava della mia salute; volevo capire meglio le cose e risolvere i miei problemi concreti, quindi pazienza per la purezza della fede.

La naturopata - Paola - partì dai miei disturbi fisici ma arrivò presto ad analizzare la mia condizione sul piano energetico ed emotivo. Ricordo che rimasi impressionata e quasi incredula per la precisione e l’accuratezza delle sue osservazioni. Dopo alcuni incontri, la sua conclusione fu: “Tu di fisico non hai niente. Hai dei blocchi energetici ed emotivi, dei conflitti interni legati alla ricerca di un posto tuo che però non puoi trovare in un sistema sociale rigido con le sue regolette belle e pronte. Sei come me: non riuscirai mai a essere serena uniformandoti, quello che ti dà benessere è proprio la ricerca, l’esplorazione e l’apertura di nuove strade”.

L’esperienza con Paola fu illuminante ma anche destabilizzante, perché mi aveva detto quello che in fondo già sapevo: anche sforzandomi, non sarei mai riuscita a fare parte di un “gregge”, che fosse quello dei lavori e delle vite “normali” o una comunità religiosa come la Soka Gakkai.

Le mie certezze avrei dovuto trovarle da sola, o imparare a farne a meno.

Sempre più incuriosita dalle pratiche alternative - ero ormai guarita dal mio scetticismo cinico e conformista - decisi un giorno di provare i trattamenti di un pranoterapeuta. Il quale mi disse esattamente le stesse cose che mi aveva detto la naturopata!

Era il 2006. La Soka Gakkai ormai mi stava stretta, e l’esperienza con il pranoterapeuta mi spinse a investigare e sperimentare vari tipi di medicine “energetiche”, divorando manuali con la voracità di un prigioniero tenuto per anni a pane e acqua, e poi liberato a una fiera della gastronomia.

Con la differenza che io avevo conservato una mentalità “scientifica”, non in senso dottrinale, ma metodico: il mio impegno non era solo di acquisire il più possibile, ma di separare il grano dalla crusca! Perché se esplori fuori dai campi coltivati del mainstream, dove la crescita è spontanea e non ci sono regole, le erbacce e le spine abbondano. Nel campo dei trattamenti olistici si trovano persone e tecniche validissime accanto a ogni sorta di truffa o - più spesso - alle fantasie confortanti di tanta cultura new age.

Farsi strada in questo territorio, quindi, è un’impresa entusiasmante, ma non facile!

Una delle pratiche più “strane”, controverse eppure efficaci che sperimentai in quegli anni fu quella della tecnologia Cleanergy di Roberto Zamperini. Il Cleanergy è un piccolo e misterioso apparecchio che secondo il suo creatore viene usato per purificare ed energizzare il corpo umano e gli ambienti domestici. 

Dopo aver letto e riletto vari materiali dell’autore decisi di fare il salto e mi regalai questo costoso oggettino per il Natale del 2007. Passai settimane a praticare gli esercizi esposti nei libri di Zamperini. Poi, incuriosita e incoraggiata dai risultati, decisi di seguire un corso sull’uso dell’apparecchio tenuto da una ragazza a Modena. Fu una strana esperienza: di due iscritte, l’altra aveva rinunciato, ma l’insegnante decise di tenere comunque il corso solo con me.

Rimase impressionata dalle abilità che avevo già sviluppato.

Mi disse che era molto difficile arrivare a eseguire quelle prove basandosi solo sugli esercizi dei libri.
Parliamo di tecniche per la percezione delle energie sottili attraverso l’uso delle mani. In effetti, avevo praticato in modo molto intenso ed ero riuscita ad attivare livelli di percezione sottile elevati. Raggiunsi abilità che nel mio passato di scettica materialista avrei liquidato come impossibili e assurde, come distinguere una boccetta contenente materiali acidi da una contenente materiali basici semplicemente tenendola in mano.

Prove di magnetismo! :-)

A quel punto mollai gli ormeggi. Nel 2009 mi ero risposata, e stavolta la relazione era molto più matura, completa, libera e sincera.

Forte anche del sostegno di Rocco, mio marito, dal 2010 intrapresi un lungo periodo di formazione intensa in una varietà di tecniche energetiche e psicologiche, dall’EFT alla floriterapia, dal Reiki allo sciamanesimo. 

Da allora, ebbi modo di conoscere decine di persone e tecniche straordinarie, ma le più straordinarie di tutte furono quelle sperimentate in un corso che oggi vedo come il vero spartiacque della mia vita.

C’è la mia vita prima di quel corso, e la mia vita dopo.

E non sarei più tornata indietro.

Nell’inverno del 2014 mi iscrissi a un corso di crescita personale dell’Accademia Imprenditori Liberi.

L’incipit fu surreale. Il corso era stato pubblicizzato come adatto a chi voleva rompere le dighe e distruggere i propri schemi limitanti, ma al di là di questo, il contenuto era avvolto nel mistero. Addirittura, i candidati vennero sottoposti a una procedura di screening da parte degli organizzatori per capire se fossero effettivamente idonei. Fui chiamata più volte da uno dei formatori che mi chiese quali erano le mie aspettative e obiettivi per il corso su una serie di punti. Insistette che le mie aspettative sarebbero state superate in modo estremo e scioccante. Tutto si era svolto in modo così strano e misterioso che parecchi intorno a me si preoccuparono che stessi per cadere nella trappola di qualche strana setta o organizzazione criminale.

Con un inizio così, devo ammettere che giunsi al primo incontro con una certa trepidazione…

Incredibilmente, il formatore che mi aveva “caricata” al telefono aveva ragione: le mie aspettative furono polverizzate dalla realtà del corso. Fu come entrare in una enorme lavatrice e venire lavata e centrifugata, purificata di ogni illusione e credenza limitante che mi aveva afflitto negli anni, al posto delle quali era emersa la consapevolezza delle mie vere capacità e della mia vera forza.

Ancora oggi, ad anni di distanza, i 21 partecipanti di quel corso sono cari amici che si sentono di frequente, pronti a fare squadra e sostenersi in tutto. Un’esperienza meravigliosa!

Le tecniche del corso erano largamente basate sulla Programmazione Neurolinguistica e sull’ipnosi, ed è qui che nacque il mio interesse per questo metodo. Dopo decine di corsi seguiti e di tecniche sperimentate negli anni, l’ipnosi resta quella che mi ha più colpita e segnata, perché è quella che nel tempo ha prodotto i risultati più profondi e concreti.

Hai mai avuto un momento o un periodo della vita in cui tutti i tasselli sembrano andare a posto fluidamente, e in cui tanti eventi che sembravano non avere senso in passato acquistano improvvisamente significato?

Il corso degli Imprenditori Liberi catalizzò per me un periodo simile, e la realizzazione che la mia strada in questa vita non era integrarmi in schemi preordinati; era aiutare altre persone a ritrovare equilibrio, benessere e significato rompendo se necessario i loro schemi negativi.

Nel giro di un anno avevo lasciato il negozio e avviato un’attività di trattamenti olistici.

Iniziai con il detox per chelazione ionica e i trattamenti di Riequilibrio Quantico Integrato. Fu un inizio prudente in cui ancora ricevevo a casa, ma l’afflusso di clienti diventò presto così grande da spingermi al grande passo: affittare uno studio.

Non andò subito come speravo, anzi…fu l’unica volta negli anni dopo la svolta in cui temetti seriamente di non farcela. Troppe spese, troppi alti e bassi, troppe cose nuove da gestire…dopo il successo iniziale ci furono perfino dei mesi in perdita.

Ma arrivata fin qui, arrendermi era fuori discussione.

E avevo appreso tutti gli strumenti per uscire dall’impasse. Oltre alle tecniche di ipnosi e PNL, a pratica rituale mi aveva inculcato una disciplina ferrea, che misi a frutto per occuparmi ogni singolo giorno di fare tutti i passi che ancora mi separavano dal successo. Arrivai perfino a realizzare una prima versione del mio sito, cosa che per alcuni può essere banale, ma che per una come me, completamente ignara e negata con la tecnologia, fu uno dei risultati di cui andai più fiera!

E come si dice in questi casi…il resto è storia :-)

A dispetto delle previsioni negative di scettici e invidiosi - di quelli che “non ce la farai mai a guadagnare con queste fandonie olistiche” - il mio pubblico da allora è sempre cresciuto, nonostante le varie crisi economiche, pandemie, sciami di locuste e invasioni aliene.

Strano ma vero: le mie vecchie attività convenzionali mi davano non solo minori soddisfazioni, ma anche guadagni minori. Al contrario, offrire servizi di cui la maggior parte non conosce nemmeno l’esistenza e considerati “fuffa” degna di Striscia La Notizia dalla cultura mainstream mi ha portato sia enormi soddisfazioni, sia il successo economico.

Come siamo finiti qui?

Qualcuno direbbe che è perché la PNL e l’ipnosi mi hanno installato degli schemi di pensiero “vincenti”, o perché l’esperienza della Soka Gakkai mi ha insegnato a comunicare con il pubblico.

Senza dubbio queste cose hanno aiutato…ma il punto secondo me è un altro, e forse ti stupirà. Il punto è che per certi aspetti - credo quelli positivi! - ho conservato la mentalità di una negoziante cinica, scettica e “materialista”: guardo al risultato.

L’ambiente olistico e delle medicine “alternative” è così vario e interessante perché non è ancora stato cristallizzato in regole e standard da una classe dominante che impone la sua dottrina. È quello che lo rende un campo affascinante e fertile, ma è anche il motivo per cui ci trovi veramente di tutto, compresi:

  • scienziati “eretici” con il complesso del genio incompreso che finiscono per essere fissati e dogmatici a loro volta
  • scuole di pensiero che sono in realtà culti della personalità, in cui la “medicina” più alta è la parola stessa del Maestro
  • metodi così rigidamente attaccati a una tradizione che ignorano ogni possibilità di espansione e aggiornamento
  • metodi lenti, costosi e poco efficaci, ma che vengono seguiti e propugnati in quanto legati a un’etica e uno stile di vita che li fanno apparire “nobili e puri”
  • metodi discreti sviluppati da persone e gruppi con il naso per gli affari, che quindi vengono venduti a prezzi molto più alti di quello che valgono
  • …e ovviamente, vere e proprie truffe!

Il mio modo di farmi largo in questo panorama di insidie e meraviglie è sempre stato molto pragmatico:

1) 

prova tutto quello che ti sembra avere del potenziale, anche la cosa più strana (fa bene sentire più campane e avere più prospettive, e poi non si sa mai!)

2)

scarta senza pietà tutto quello che non è la soluzione più rapida ed efficace a un problema

Ecco svelato il mio segreto: dopo quasi quindici anni di questo processo di esplorazione e selezione continua, i metodi rimasti nel setaccio sono pochi, ma sono molto, molto buoni. Il mio percorso è stato ricco di esperienze interessanti, ma trovare le tecniche che potessero finalmente darmi accesso alla mia vera forza e al pieno del mio benessere è stato anche lungo, difficile e dispendioso. 

Le tecniche che utilizzo oggi con i miei clienti sono quelle che - con il senno di poi - mi avrebbero fatto risparmiare anni di vita e decine di migliaia di euro. Sono quelli che garantiscono la migliore combinazione di efficacia durevole e rapidità di trattamento, e che sono più felice e orgogliosa di condividere.

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